Nel cosiddetto Trilogo (l’incontro previsto nella procedura legislativa della UE che vede coinvolti i rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione) è iniziata la negoziazione tra esponenti i vari consessi per l’istituzione, tramite regolamento, di un’Autorità europea per l’“Anti-money laundering” – Amla.
Bisognerà scegliere per la nuova agenzia una sede in uno dei Paesi dell’Unione. Come noto, l’Italia nell’attribuzione di questo tipo di agenzie, che sono circa una quarantina, collocate in oltre 30 città diverse, non ha saputo cogliere appieno tutte le relative opportunità, per cui il nostro Paese è fortemente sottodimensionato. Solo a Parma infatti ha sede l’“Autorità europea per la sicurezza del cibo” ed a Torino vi è la “European training foundation”, che si occupa di formazione lavorativa.
La Francia e la Germania invece, tanto per fare qualche esempio, annoverano le principali istituzioni di regolazione di mercati (Esma, Eba, Eiopa, Bce, Ecrb). L’importante agenzia delle frontiere (Frontex) è in Polonia. Belgio, Lussemburgo, Spagna, Portogallo e Olanda, dal loro canto, si classificano bene essendo sedi di altre importanti agenzie.
Sul dossier dell’Amla l’Italia ha delle ottime carte da giocare ed è auspicabile che lo sappia fare con tempismo e fermezza, anche perché diverse città italiane potrebbero aspirare ad essere scelte per questa autorità dal momento che dispongono di tutti i requisiti per eccellere: l’accessibilità dagli altri Paesi europei, sedi adeguate, sistemi di sicurezza sociale e assistenza medica, scuole e opportunità di formazione per le famiglie dei funzionar e cosi via.
L’Italia, inoltre, ha una consolidata e riconosciuta esperienza istituzionale, amministrativa, giudiziaria, accademica sui temi dell’antiriciclaggio e antiterrorismo sul fronte economico-finanziario, un track record che le dà una speciale credibilità ed un’autorevole considerazione. In questi giorni già diversi Paesi si stanno attivando, per assicurarsi questa sede: la Francia e la Spagna si sono attivati candidandosi a ospitare la Amla. Sarebbe perciò importante per il nostro Paese aggiudicarsi l’Amla perché porterebbe lavoro, prestigio ed autorevolezza a livello europeo. Chiediamo, perciò che il Governo e le forze politiche nazionali si attivino per sostenere i nostri rappresentanti a Bruxelles in questa importante battaglia e nei prossimi giorni l’Ucid scriverà a tutti i parlamentari per chiedere di fare fronte compatto a sostegno della sede italiana dell’Amla.